venerdì 30 settembre 2011

Cara Ikea

Acquistare un guardaroba PAX/KOMPLEMENT è ancora più vantaggioso!
Con un'offerta così è facile lasciarsi trasportare!

Apprezzo l'attenzione che la nota azienda d'arredamento svedese presta ai suoi clienti, in questo caso me, e apprezzo l'ottimismo dei suoi messaggi...
Ma, NO! No grazie, non è facile farsi trasportare dalle mille offerte che mi arrivano tramite e-mail, perchè SI dovrei cambiare praticamente tutti i mobili di casa, (graffiati da gatti violenti, ammuffiti per improbabili umidità lasciate dai muratori, rovinati per le mie disattenzioni...) e non ho nemmeno il tempo per raccogliere quella maglietta che sosta sul lavandino da due settimane.
Cara Ikea è un affronto la tua ennesima offerta, te ne rendi conto?!
E lo è ancora di più dato che non ricevo le tue splendide riviste di arredamento da quasi un anno... sì, lo so, è colpa mia che non faccio acquisti nei megastore svedesi;
si sa che se non strisci la tessera fedeltà  la rivista non ti arriva. Ma questa è un'ingiustizia. E poi scusa, carissima Ikea, ma ti rendi conto vero che 4 numeri all'anno per una rivista sono veramente pochissimi?!
Forse la signora Ikea sa che non assaporerei appieno le immagini sapientemente riprese di vite familiari equilibrate in salotti dalle tinte pastello e mobili rigorosamente in legno naturale.
In effetti ho ancora una rivista de La Redoute piena di offerte in sosta sulla scrivania da circa... oddio un mese!
Come ho potuto resistere un mese senza consultare le offerte sulla nuova collezione autunno/inverno?!
Un disastro.
La promessa del mio ultimo post sta sfumando. Work hard... e work harder. Assolutamente lontano dal "party harder" che scrissi.
Sto cercando di lasciarmi respiro almeno in un angolino del cervello, l'angolino frivolezze, ma la realtà invade i miei neuroni con post-it di urgenze, appuntamenti e noiosità simili.

Bisogno urgente di staccare la spina.
Bisogno urgente di un completo per una domenica musicale. Aiuto!

lunedì 26 settembre 2011

The Monday Talk: il lavoro rende brutti!

Mi sveglio con un senso di gonfiore alla gola e una strana nausea che mi fa passare la voglia del mio pasto preferito: la colazione!
Mi guardo nello specchio e sembro quasi un fantasma; se non altro lo stress di questi ultimi... più o meno tre anni, ha giovato alla linea, divorando alcuni dei chili in più che mi trascino tra troppo, troppo tempo.
Cos'è successo?! Mi sono scordata nuovamente cosa significhi avere una vita!
Adoravo girovagare per i negozi lasciandomi solleticare dall'idea di acquisti bizzarri, facendo magari una pausa, tra una strisciata e l'altra di bancomat, con un bel gelato calorico (rigorosamente no gusti frutta!).
E invece adesso sfreccio di fronte alle vetrine individuando solo articoli che nella mia testa appaiono come numeri, e sfrutto i vetri che nascondono installazioni di Visual ceativi come se fossero gli unici specchi in mio possesso, per ridare una sistemata al ciuffo che dovrei far rivedere dalla parrucchiera.
Sono un disastro.
Quasi quasi faccio i casting per "Ma come ti vesti"; l'unico problema è che se mi vedessero i miei clienti probabilmente mi ritroverei disoccupata il giorno a seguire. E confesso che sentire tacere il telefono  per una volta non sarebbe poi così male.
Ho terminato di organizzare un evento, che devo dire ha avuto un discreto successo (per quanto u nevento del genere possa averne), e me lo godrei se non fosse che questo evento si è divorato le mie ferie, le mie energie, il mio stile!!!!! Giuro che sono inguardabile.

E così sapete cosa vi dico?! Che ho comprato un magnifico libro che mi consola un sacco. (Ho introdotto questo discorso come se fosse la cosa più esilarante del secolo, ma, credetemi, per me trovare il tempo di leggere è qualcosa di molto raro. In più adoro adoro adoro leggere...).
Leggo ovviamente di corsa e nei posti più assurdi, tipo in macchina mentre costringo mio marito a guidare al mio posto...

Il libro, per chi non l'avesse capito è l'ultimo uscito...

Inutile dire che mi rispecchio molto nella protagonista, pargoli a parte. L'ho appena cominciato e spero di concluderlo con lo stesso entusiasmo con cui l'ho iniziato.

I ritmi serrati degli ultimi tempi mi hanno resa irritabile, brutta e soprattutto noiosa. Sì perchè quando lavori e basta parleresti sempre e solo di lavoro lavoro lavoro o degli acciacchi che il lavoro ti ha provocato. E questo, mi duole ammetterlo, è deleterio per i rapporti sociali. Le amiche cominciano a lanciarsi sguardi complici e a guardati con un'aria quasi di compatimento e stranamente non ti invitano più a prendere un cocktail. Non solo perchè le hai bidonate per tipo 10 volte, se sei pure noiosa è assicurata la cancellazione dalla lista amici!!!
Mi rendo conto di tutto ciò anche guardando la mia bacheca di facebook... è praticamente un monologo facebookiano. Mi posto dei link e rimangono lì, senza commenti, senza "mi piace", a parte i miei ovviamente.

Ragazzi bisogna tornare in forma alla grande!!!!!!!!!
Work hard ... party harder!

lunedì 19 settembre 2011

The Monday Talk: i colori del Design

Buongiorno e buona Monday Talk a tutti.
Un lunedì che, per quanto mi riguarda, è il preludio di una settimana catastrofica con i soliti ritmi serrati. Montagne russe lavorative.
Tralasciando i noiosi discorsi sugli appuntamenti che si accavallano nella mia agenda, vorrei oggi postarvi alcune soluzioni di design suddivise per colore! 
Tante volte nelle mie ricerche avrei proprio bisogno di ispirazioni su un colore definito, per allestimenti, corporate identity o semplicemente per una campagna pubblicitaria che avevo pensato esattamente in quella tonalità. E allora ecco qui qualche soluzione che vorrei condividere con voi creativi in cerca di ispirazioni cromatiche.

rosso
Dott 07 (disegni del tempo 2007) è un anno di progetti comunitari, eventi e mostre in Inghilterra che esplorano ciò che la vita in una regione sostenibile potrebbero essere così - e come il design può aiutarci a arrivare.


verde
Nat. è il locale che coniuga un lifestyle urban con uno spirito ecosostenibile. Design puro e minimale, forme di una tonalità di verde simile a quella dell'erba. L'ultima immagine rappresenta la strategia di guerrilla marketing adottata per l'inaugurazione del ristorante... niente male vedere tanti omini in giacca e colletto bianco andare in giro con fieno e ovviamente un cartoncino VERDE recante l'indirizzo del locale!




giallo
 Per il giallo ho scelto di illustrare qualcosa che solitamente non abbraccia tonalità tanto... "acide": Il Matrimonio. Ebbene sì. Guardate qui quanto può essere elegante questo colore in un'occasione che richiede grazia a volontà.




marrone 
Anche il marrone trova il suo posto... nel retail design è usato solitamente in toni più scuri per dare risalto a giochi di specchi, bianchi e contrasti. Qui invece il marrone è bello "fulvo" ed è il protagonista di una retail identity veramente splendida. Pane pane pane... inserito in un contesto di minimalismo assoluto. Come piace  a me.

 

 
nero
Un Koffee Shop svedese la cui immagine ruota attorno al gioco di luce e ombra con un sapore quasi infantile grazie alla font che ci riporta a quando eravamo alla lavagna interrogati dalla maestra. 








viola
Un vino che lascia il segno un po' dappertutto. Ogni messaggio pare lasciato proprio con l'utilizzo del prezioso succo d'uva. 







blu
Yummo, yogurt e smoothies rigorosamente in compagnia del mitico pinguino azzurro!!






Eccoci in fondo alla Monday Talk di oggi. Spero di avervi dato qualche ispirazione utile. Buona settimana a tutti :-) Con affetto, la vostra...
 

mercoledì 14 settembre 2011

Pillola del giorno: Macaron-una ricetta originale


Buongiorno.
Oggi avevo una voglia di dolci incredibile, così mi sono messa a cercare su internet una ricetta che quasi sicuramente non avrò tempo di cucinare. Ma voi forse sì...
Quindi ecco qui la ricetta della...
...MACARON CAKE!!!
(Per la ricetta dei macaron visitare il sito: www.mowielicious.com)

Vorrei ringraziare www.hiphostess.blogspot.com per aver postato questa ricetta.


Ingredienti:
1 ½ tazze di farina
1 cucchiaino di lievito per dolci
½ cucchiaino di sale
6 uova (separare albumi dai tuorli)
Un pizzico di sale
1 ¼ tazza di zucchero
½ tazza di acqua fredda
¼ tazza di cacao in polvere

1. Preriscaldare il forno a 160 ° C (325 ° F) e imburrare una tortiera circolare con carta da forno.
Mescolare la farina, il cacao, il lievito e il sale in una ciotola.
2. Montare i 6 tuorli in una grande ciotola separata e mescolare lo zucchero.
3. Aggiungere alla miscela di farina/cacao l'acqua.
4. Montare gli albumi con un pizzico di sale.
5. Versare la pastella nella tortiera e cuocere per circa 45-60 minuti. Verificare se la torta è pronta inserendo uno stuzzicadente al centro della torta. Una volta cotta lasciate raffreddare.
6. Una volta freddo, tagliare a metà e aggiungere uno strato di cioccolato buttercream.
Creare altri strati di buttercream.
Una volta ricoperta la torta di buttercream posizionare la guarnizione di macaron, frutta e fiori.
Crema di burro al cioccolato:
Ingredienti:
3 albumi
1 tazza zucchero
300 g di burro, temperatura ambiente
200 g di cioccolato fondente, a bagno maria
1. Sbattere gli albumi fino a ottenere una crema spumosa. Mescolare lo zucchero e mettere il composto a cuocere a bagno maria. Mescolare fino a che il composto non sarà biancastro e lo zucchero non sarà completamente sciolto.
2. Rimuovere dal bagnomaria e mescolare con una frusta elettrica ad alta velocità.
3. Aggiungere il burro piano piano. Prima di versare altro burro assicurati che venga amalgamato bene.
4. Aggiungere il cioccolato fuso. Amalgamare bene.
5. Stendere ora uno spesso strato di crema di burro sulla torta.
6. Collocare la macarons uno alla volta tutto intorno alla torta per formare un cerchio. Aggiungere la frutta a metà e decorare con margherite o i fiori che preferite.

martedì 13 settembre 2011

Pillola del giorno: Solo due gocce di n°5

"Solo due gocce di n°5"

Chanel #5, illustration by Katie Rodgers

E' con questa frase che la Marylin di A qualcuno piace caldo segna il successo, già dichiarato, del celebre profumo Chanel n°5.
Era il 1921 quando Mademoiselle Coco chiese al suo fidato naso, Ernest Beaux, un profumo artificiale.
Eh si, avete capito bene, lei voleva qualcosa di costruito ad arte proprio come i suoi abiti, qualcosa di studiato per stregare donne e uomini.
Per la prima volta vengono utilizzate delle molecole in grado di far durare il profumo ore, giorni.
C'è chi usava qualche goccia della fragranza nella vasca da bagno, come la sensuale Marylin Monroe, o chi invece ne faceva un uso più tradizionale. Tutte le donne lo desideravano e i mariti facevano la fila di fronte alle profumerie francesi più in voga.






Il profumo che ha fatto la storia.
Strategie di marketing, un gioco di cabala (la tanto ricercata da Coco) ben riuscito? O semplicemente la fragranza perfetta?

Non ho una risposta. Solo tante domande e la voglia di fermarmi alla prima profumeria per spruzzarmi solo due gocce di n°5.


lunedì 12 settembre 2011

The Monday Talk: C'era una volta l'advertising


Buongiorno e buona Monday Talk!
Ultimamente mi sto abbandonando ad ispirazioni totalmente vintage; sarà la moda degli ultimi periodi o forse un po' di sano spirito nostalgico, ma devo dire che mi piacerebbe potermi aggirare per le strade con una bell'abito anni '60, gonna rigorosamente a ruota e colori pastello.
Rispolvero quindi qualche catalogo di grafica datato e vi propongo alcune ispirazioni di advertising e grafica direttamente dagli anni '60, quando ancora tutto si faceva a mano e se non sapevi usare il pennello eri praticamente fuori.




Fiat, 1961
Twiggy (immancabile), Lashes



Kodak, 1960




 
Campbell Soup, 1969
Gillette starter kit, 1967



Converse, 1961

Kellogs, 1960
Nestle, 1964
Dior

Dior


Buona giornata a tutti e soprattutto buon inizio settimana.

lunedì 5 settembre 2011

The Monday Talk: Accoglienza in ufficio


Bungiorno e buona Monday Talk a tutti.
Oggi vorrei affrontare una tematica che racchiude in realtà tanti settori molto importanti, (su cui ci potremmo davvero dilungare per molti e molti post a venire): visual merchandising e arredamento, self-promotion, l'arte di parlare in pubblico e in sostanza l'arte di essere un buon "padrone di casa".
Il tema di oggi è infatti: L'accoglienza in ufficio, parte dell'importantissimo settore Customer Care.

Capita spesso in un'azienda di dover accogliere clienti, collaboratori e fornitori e qualunque sia il settore della nostra impresa ci sono alcune regoline basilari da non sottovalutare.
Una delle regole d'oro, la più importante per me, è : "mettersi SEMPRE nei panni di chi abbiamo d'avanti".
Quante volte vi sarà capitato di aspettare ore per un appuntamento e venire magari trattati con aria di sufficienza o come se rappresentassimo per il nostro interlocutore semplicemente il prossimo compito della giornata. Quante volte poi siamo stati il parafulmine di qualcuno che evidentemente aveva accumulato troppo stress prima di incontrarci... (e questo non accade solamente negli ambienti lavorativi).

Quando siamo noi a dover accogliere qualcuno nel nostro ambiente di lavoro, ricordiamoci che tutto ciò che ci circonda in quel momento ci rappresenta; a partire dal colore delle pareti, la scelta del mobilio, le luci, l'abbigliamento nostro e dei nostri colleghi, i profumi (o le puzze) degli ambienti. Quando dico tutto, insomma, intendo proprio tutto.
Come dissi qualche post fa, ci vogliono pochissimi secondi per costruire una prima impressione ma ci vogliono anni per smantellarla e se la prima impressione che lasciamo ai nostri ospiti è negativa siamo praticamente fregati.
Il nostro cervello ragiona poi in un modo tutto suo ed è così che ci capiterà di vedere una persona e di provare verso di lei una sensazione sgradevole senza sapere il perchè. In questo caso è molto, molto probabile che avessimo precedentemente costruito su quella persona una prima impressione negativa. E noi non vogliamo che un nostro potenziale cliente o collaboratore vedendoci provi una sensazione spiacevole che porterebbe inevitabilmente a compromettere i rapporti e la buona riuscita dei lavori.

Pensate che esistono figure professionali che si occupano proprio di ispezionare questi aspetti di un'azienda e dare una valutazione all'eventuale committente (il quale potrebbe essere anche un famelico concorrente).

Quello che cerco di dire è che dobbiamo sempre cercare di anticipare le esigenze del nostro interlocutore pensando a quale sensazione potrebbe provare entrando nella nostra azienda.





Vademecum in pillole:
1) VEDO-NON VEDO?
Uscite dalla porta e rientrare. Cosa vedete?
Ma la vera domanda è: cosa NON vedete? Dopo tanto tempo passato in un luogo tutto arriva ad essere per noi familiare e i piccoli problemi, le brutture vengono in un qualche modo dimenticate e tendiamo addirittura a non vederle più; quel filo che penzolava fuori dalla canalina dei cavi elettrici, la lampadina bruciata, quel brutto segno sul muro, la macchia sulla moquette, pezzi di nastro adesivo sulla bacheca, una ragnatela in un angolo ecc.
Dobbiamo pensare che chi entra per la prima volta probabilmente, specialmente se si siederà qualche minuto per attendere l'inizio dell'incontro, vedrà proprio tutti quei dettagli che noi invece tendiamo a non vedere. Ed è proprio su quelli che la sua attenzione si focalizzerà pensando:<< certo che non gli costava niente cambiare una lampadina!>> - <<Ma non hanno qualcuno in grado di pulire questo pavimento?>>.
Perciò prima di tutto cercate di focalizzare l'attenzione su tutti i dettagli che fino a ieri erano irrilevanti e non rimandate nuovamente a domani perchè domani potreste avere già perso qualche punto con un cliente importante.
p.s. partite soprattutto dalla pulizia; un ambiente pulito e profumato avrà sempre la meglio su un ambiente dall'aria grigia e consumata.

2) LA HALL-Visual Merchandising
Aldilà dei dettagli, è molto importante capire se il nostro ambiente possa risultare davvero accogliente. L'ingresso di un'azienda è un po' lo specchio di ciò che sta dietro le quinte. L'ospite vedrà la hall e penserà che sicuramente anche negli uffici, tutto sarà costruito sulle stesse fondamenta.
Bisogna quindi pensare al colore, al mobilio, alla presenza del marchio e "all'intrattenimento" (riviste - meglio se del settore da voi trattato, macchinetta del caffè o dispenser di acqua, un vetrinetta con paste fresche, schermo piatto o cornice interattiva che mostri alcuni lavori della vostra impresa e via dicendo).
Non è necessario strafare. In 5 o 7 mq si potrebbe già ricreare una perfetta hall, accogliente e rilassante.
E' anche questo marketing; è un gioco da ragazzi dare un'ottima accoglienza ma che produce effetti da veri prestigiatori.
Il visual merchandising è un settore molto vasto che racchiude nozioni sulla costruzione di layout e ambienti di lavoro adeguati. Prometto che in futuro costruirò un post specifico sull'argomento.


Perchè i nostri ospiti li mettiamo seduti su dei pouff raso terra in un angolino nascosto (foto sotto)?  
Carina invece l'idea dell'allestimento sui toni del verde e nel legno naturale.


Al contrario della foto precedente, in quella sotto vediamo un open space dove gli ospiti prendono valore grazie a tavolo e sedie più alti rispetto a quelli dell'area ufficio.
Tazze colorate e vista mozzafiato.





Un ingresso che non si dimentica!






Giochi di tessuti alle pareti...





3)  CORTESIE PER GLI OSPITI
Nome di un noto programma in onda su Real Time che forse molti di voi conoscono. Prendo a prestito questo titolo per parlarvi perlopiù di cortesia.
Settore automobilistico: atmosfera salotto e riviste del settore
Siate sempre gentili e come prima cosa dopo i saluti formali ricordate di offrire un bicchiere d'acqua o un caffè o premuratevi che il vostro ospite abbia già ricevuto assistenza da una vostra segretaria. (Cercate di avere un po' di scelta. Acqua, caffè e tè sono la base ma potete sbizzarrirvi anche con cocktail analcolici o tisane alle erbe).
Se siete stati trattenuti, scusatevi per il ritardo e non fate pesare al vostro ospite lo stress accumulato per la questione che vi affliggeva fino a pochi minuti prima. In ogni caso cercate di non ritardare troppo o comunque date a qualche vostro collaboratore il compito di prendersi cura del vostro cliente. Mai dare la sensazione di essere stato "dimenticato" a chi vi sta aspettando.
Sorridete, preoccupatevi di rispettare qualche regola del galateo ma senza essere troppo melensi, rischiereste di risultare viscidi e furbeschi.
La base per una buona accoglienza in termini di comportamento è l'empatia; nessun trucchetto psicologico, semplicemente cercate di capire bene se il vostro interlocutore ama lasciarsi andare anche a qualche chiacchiera informale o se preferisce andare dritto al punto; siate sensibili ai suoi cambi di discorso senza dimenticare in che direzione volete andare voi.

4) SIETE QUELLO CHE VENDETE
In ambiente lavorativo voi non siete moglie o marito di qualcuno, mamma, sportiva, amante della musica o altro. Voi siete quello che vendete!
E quando accogliete un ospite state vendendo la vostra azienda, i suoi prodotti, servizi, nella sua professionalità e nella sua immagine, state dicendo: "adesso che finalmente ti ho invitato a casa mia dimmi cosa ne pensi". E la risposta sarà molto cruda perchè o vi siete portati a casa il cliente e lui vorrà da subito il vostro prodotto/servizio, oppure sarà un addio tutt'altro che commosso e sentito.
Accogliere una persona importante per il vostro lavoro determina sicuramente in minima parte il vostro futuro, perciò è necessario prestare attenzione ad ogni dettaglio e impiegare tante energie in ogni colloquio lavorativo.

Si è fatto tardi... e il lavoro nel frattempo si è accumulato. Spero di avervi regalato qualche consiglio utile.
Auguro a tutti un buon inizio settimana.