martedì 16 agosto 2011

Tuesday Talk: Cuori in carriera

Buongiorno a tutti.
Se ve lo state chiedendo, (ma anche se non è così mi dilungherò in questa breve giustificazione), non mi sono dimenticata di postare la Monday Talk di ieri che era appunto lunedì, e anche se spesso le mie capacità mnemoniche lasciano a desiderare, non è questo il motivo per cui l'appuntamento del lunedì è saltato senza preavviso.
Ieri era il 15 Agosto e purtroppo non ho avuto modo di postare la nostra chiacchierata del lunedì; non ero esattamente su una spiaggia tropicale o diretta verso nuove mete inesplorate, molto semplicemente la mia scelta di vivere fuori dalla città, in aperta campagna, mi ha anche tagliata fuori dalla vita interattiva, motivo per cui "no linea-no blog".
Ma, da buona lavoratrice incallita, questa mattina sono di nuovo tra voi e anche se, come promesso, non mi dilungherò in monologhi troppo intensi se non di lunedì, oggi vorrei postare una piccola riflessione maturata negli ultimi tempi.
Nell'ultimo periodo ho cominciato ad interrogarmi sulle donne in carriera del nuovo millennio, sulle loro ambizioni ma soprattutto sulle loro famiglie. Sempre più spesso mi capita di conoscere donne determinate, ambiziose e brillanti; dei veri carroarmati in gonnella. E non c'è in realtà nulla di così speciale, perchè la storia è piena di esempi al femminile che corrispondono a questa descrizione.
Quello che però la storia non racconta è il retroscena, la vita dietro le quinte, quella fatta di figli, mariti, cene da preparare e case da pulire e magari anche quattrozampe da coccolare.
Ero sotto la doccia quando ho cominciato a elaborare tesi e a smantellarle un minuto dopo.
Pensavo a tutte le puntate di Sex&The City che mi sono gustata una, dieci, cento volte ed ecco le domande...

Una donna in carriera preferisce essere single per potersi concentrare sul lavoro?
Preferisce non avere un uomo-palla al piede con aspettative da soddisfare e magari che vuole anche dei marmocchi?
Una donna che lavora duro preferisce non doversi preparare la cena, non dover pensare a tutte le rotture di scatole di una casa, una prole o chissacosa?
Una donna che lavora può logisticamente pensare anche a delle relazioni (complicate e non)?
Una donna che lavora è solo un'egoista che pensa per sè?

Una donna in carriera è davvero così spietata?


E sempre sotto la doccia mi sono riposta no, non è così, non si può ridurre tutto a questi clichè.

Casa, dolcetti e un bambini urlanti
Credo fermamente che una donna che sceglie il lavoro non escluda necessariamente la famiglia, ma che semplicemente si trovi a dare importanza a due elementi che sulla scala dei valori sono a parimerito e che sia maledettamente difficile riuscire a dedicarsi ad entrambe le cose contemporaneamente.
Fin da quando ero piccola mentre le mie compagne di scuola fantasticavano su quanti figli avrebbero avuto, io mi perdevo ad immaginare uffici di lusso e tabelle di marcia impossibili da rispettare o ancora mi immaginavo in una cascina di campagna sola con tanti cani e alle prese con computer e telefoni squillanti. Insomma tutto fuorchè casa, figli e arrosti. (Rabbrividisco).


Chirurghi e cuori infranti
Il punto è che comunque sia, non credo che per forza di cose donna e lavoro siano un binomio che esclude tutti quei ricamini che stanno attorno al cuore e ai sentimenti.
Possibile che la donna agli occhi comuni sia o desperate housewife o sex&the city style?
Non c'è mai una via di mezzo!!
E' che la donna manager, la dottoressa, la capo-redattrice, hanno tutte un'aura da mastino incazzato che in fondo è quello che ci vuole sul posto di lavoro; ma sono convinta che anche loro nell'intimità di casa abbiano pianto per delle cocenti delusioni amorose, o che abbiano un marito con cui scambiarsi punti di vista o se proprio vogliamo anche dei figli da accudire. Forse la donna in carriera è sempre stata dipinta così gelida perchè lo deve essere! Perchè un po' ci hanno costrette ad essere così. Se sei donna, e per di più giovane, non hai credibilità. Non so come, ma il maschilismo negli ambienti di lavoro si respira e si percepisce pesante come un mattone. Non è qualcosa di voluto ma una donna che sa il fatto suo sa anche che deve fare il triplo di fatica per farsi rispettare e per dimostrare che non è solo eyeliner, tacco e borsetta.

Dunque, per concludere, credo che una donna in carriera semplicemente sia una donna che fa una fatica incredibile a fare quadrare tutto. Che sia semplicemente magnifica solo per il fatto di riuscire ad avere una carriera stabile, a prepararsi la cena o anche solo a farsi un risotto pronto e magari riesce anche a non portarsi a casa lo stress che ogni professione comporta. E credo che il fatto di avere o meno un partner fisso sia solo questione di carattere e che non c'entri proprio nulla con la carriera. Non penso che una donna che lavora sodo sia un rottweiler che ha bisogno di un partner-barboncino che la riverisca, ma semplicemente sono convinta che se in coppia si lavora entrambi e tutto va liscio ci sia un'ottima collaborazione e tanto amore da entrambe le parti.
Insomma il retroscena famigliare dipende semplicemente da ognuno di noi e non c'è scusa o lavoro che tenga.


Sono solo riflessioni ma è sufficiente osservare chi ci circonda, indagare un pelo le vite famigliari di amici e colleghi per scoprire che davvero c'è dell'inaspettato in ogni storia, in ogni vita.
Auguri a tutti voi un'ottima giornata, e spero per voi non lavoratira :-)


4 commenti:

  1. Agognate vie di mezzo! Cara MondayTalkGirl quando questo mondo avrà inteso tutte le sfumature possibili del mondo femminile forse noi non saremmo nemmeno più qui! :) Amore e lavoro è un binomio possibile.. così come amore e famiglia, ma certo l'assiduità di presenza di un ambito o l'altro siamo noi a stabilirle. Le ore al giorno sono pur sempre 24 e non si può far tutto.. Ognuno deve seguire la propria vocazione, qualsiasi essa sia, e non c'è niente di "innaturale" nel non desiderare di far arrosti e polpettoni! :)
    un abbracio grande!
    Martina
    cipriaretro.blogspot.com

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  2. @Martina: la penso esattamente allo stesso modo e anzi ammiro chi ha il coraggio di far valere la propria scelta specialmente se si diversifica in senso opposto al volere comune ;-)

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  3. Ma non hai parlato delle conseguenze di certe scelte. Io credo che tu scelga di essere madre o lavaoratrice oppure che tu scelga di essere entrambe c'è una dose di imprevedibilità che non corrisponde a nessun cliché cinematografico o letterario.
    Mi spiego: ci sono madri che attraverso i figli rinnovano il loro entusiasmo e trovano nuove soluzioni creative. Come ci sono donne che trovano forza da un uomo pur non essendone dipendenti. E la carriera da un giorno all'altro potrebbe non sembrarti così speciale. Quante cambiano rotta improvvisamente? :) Per concludere ciascuno faccia le proprie scelte, ma sia pronto a cambiare, cambiare, cambiare.

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  4. Hai ragione Crixxxly, effettivamente c'è quella briciolina di imprevedibilità in grado di cambiare completamente le carte in tavola, e credo davvero che, come dici tu, si debba stare sempre pronti al cambiamento per accogliere ostacoli, imprevisti e sorprese nella maniera giusta.
    Come la Linette Scavo di Desperate Housewives ci insegna la sorpresina è sempre dietro l'angolo (a volte si presenta persino doppia, vedi gli ultimi nati in coppia), e sta solo a noi rivedere le priorità secondo i nostri valori e voleri :-)

    Grazie sempre dei commentini ^_^

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