lunedì 25 luglio 2011

The Monday Talk: Il mestiere del GRAFICO


Buongiorno e buona Monday Talk a tutti!
E' il 25 di luglio e di ferie neanche l'ombra, ma molti di voi sicuramente si staranno godendo la brezza leggera tipica del bagnoasciuga. Vi invidio!
Oggi vorrei parlare di mestieri, in particolare quale se non il più noto alla sottoscritta?


Da molti anni oramai lavoro nel mondo della comunicazione e della pubblicità e devo dire che sui grafici ne ho sentite tante; non è questa la sede dove sfatare dei miti ovviamente e sicuramente non basterebbe un post e spiegare un intero mondo, ma di Monday Talk in Monday Talk affronteremo le realtà dei mestieri più particolari a partire da questo.

Graphic designer, operatore grafico pubblicitario, esecutivista, creativo, art director junior, art director senior, quello che fa i disegni, quello che fa le pubblicità, sono solo alcune delle terminologie usate dagli addetti ai lavori e non.
Ma cosa fa veramente un grafico?
Un giorno un cliente è venuto in studio e ha esordito candidamente con:<<Ma voi cosa fate qui?>>.
La mia espressione deve essere stata un cocktail di "scusa?!" - "ti prego dimmi che non è una domanda seria?". In quel momento avrei voluto l'aiuto dal pubblico perchè in realtà cosa puoi rispondere ad una domanda simile?
Avrei voluto/dovuto rispondere: "Seguiamo le aziende nella costruzione della loro Corporate Identity, a partire dalla comunicazione istituzionale fino all'advertising, passando poi per azioni di branding e consolidamento dell'immagine del prodotto".
E invece devo aver detto qualcosa come: <<Grafica pubblicitaria>>.
E lui: <<Quindi fate siti web!>>
Ecco! Non aveva capito niente.

Il mestiere di grafico non è qualcosa di essenziale, come quello del medico, ed è esclusivamente per questo motivo che giustifico in qualche modo tutti quelli che pensano al grafico come qualcuno che fa "i disegni".
Ma voi, che avete deciso di leggere questa Monday Talk, sappiate che il grafico non è quello che fa i disegni.

Guardatevi attorno, dovunque voi siate, in qualunque luogo e scorgerete per certo un prodotto, una cartolina o più semplicemente un libro o un giornale. Ecco! Tutto ciò che vedete e che non sia solo una confezione o una pagina bianca è per certo passato sotto le mani di un grafico.
La pubblicità è un sistema complesso che vede coinvolte tantissime figure (account, copywriter, addetto alle produzioni, addetto ai mezzi e via dicendo), il grafico è solo un tassello di questo puzzle, ed è colui che tecnicamente elabora una comunicazione visiva, un'immagine rappresentativa secondo determinate linee guida impartite generalmente dal cliente e rielaborate secondo dei crismi acquisiti con l'esperienza e lo studio (questo ultimo non sempre un elemento in possesso dei grafici, purtroppo).

In questo ambiente ad oggi si sente spesso parlare di coppia creativa; la coppia è formata dal grafico e dal copywriter i quali cercano di elaborare il messaggio della comunicazione fondendo le loro competenze, da un lato relative alla comunicazione visiva e dall'altro relative alla comunicazione di "concetto". Di solito si procede con un brainstorming.
Ciò che sviluppa la coppia creativa è un insieme di idee che vanno poi sviluppate visivamente, ed è qui che entra davvero in gioco il nostro amico grafico, il quale si siede a computer, generalmente con una pila di libri sulla scrivania, e rimane per ore e ore a pensare e provare tecniche nuove, fare e disfare totalmente immerso nel suo mondo.

E il risultato è quello, quell'immagine che voi trovate su un libro, la pubblicità della vostra bibita preferita, il marchio di quella nuova azienda, il volantino della discoteca, il folder promozionale del centro commerciale (...)
Il grafico mette insieme immagini accuratamente scelte o costruite ad hoc e le lega ad un concetto, ad un elemento illustrato o grafico, a sensazioni ed emozioni con l'unico scopo di centrare il punto e far arrivare il messaggio a tutti in egual misura, o quasi.

Il grafico visto da un rappresentante editoriale: <<Tu vai in metro a New York e lo riconosci subito un grafico; è quello con i piercing e i tatuaggi, con la testa tra le nuvole e in mano un libro di design. Il grafico troppo ben vestito non è un vero creativo perchè è troppo concentrato su sè stesso. Quello ben vestito è il pubblicitario, non il grafico. Il vero creativo è scalcagnato, cartella di traverso e una sigaretta da rullare tra le mani. Se dici a un grafico creativo di rigare dritto, prima o poi questo fa le valigie. Il grafico ha bisogno di stimoli. Dopo il lavoro va a fare "baracca" si fuma una marmitta della macchina e tromba la ragazza di turno>>.
Continua dicendo:<< Un grafico di 60 anni non dirà mai che è solo un grafico. Si inventerà dei nomi tipo strategic planner, art director senior o cose del genere. Però non scrivere il mio nome sull'intervista sennò vengono giù due grafici di Brooklin che mi fanno una colonscopia!>>.

Questo il sunto di una chiacchierata con il mio rappresentante editoriale, personaggio decisamente folkloristico ma uno dei principali conoscitori del nostro mestiere.
http://offsetcomics.wordpress.com

Everyone has a computer. Doesn't mean everyone are graphic designers.
Se volete parlarmi del vostro mestiere, dei luoghi comuni che lo rappresentato o più semplicemente scrivere critiche e commenti scrivete a info@teapotgraphicdesign.com
Il vostro mestiere potrebbe essere protagonista della prossima Monday Talk :-)

Auguro una buona giornata a tutti!

4 commenti:

  1. Quando hai scritto che il pubblicitario è quello ben vestito indovina cosa mi è venuto in mente? Mad Men! :)
    Solo a scrivere di tutte le tue professioni avrai Monday talk fino a Natale!
    Buona settimana!
    un abbraccio!
    Martina♥CipriaRétro

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  2. E' bellissimo questo articolo!
    Ma credo che sia ancora lontano dal far capire quella che è la tua/mia professione.
    Il processo creativo (hai mai provato a dire brainstorming a qualcuno che non sia nel tuo campo? ti guarda come se gli avessi vomitato sulle scarpe) è una cosa non tangile, non nell'immediato e si passa inequivocabilmente come dei fancazzisti che stanno seduti tutto il giorno davanti al computer.
    Salvo non condividere qualche -disegno- e allora tutti esclamano: "cazzo sei brava a disegnare!". Auff che cosa umiliante.
    Per fortuna c'è la passione! E i tatuaggi -grafici- :D

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  3. @Martina: sapevo avresti pensato a Mad Men, anche a me è venuto in mente, però come dice il saggio rappresentante editoriale... quelli sono solo pubblicitari! :-)

    @Crixxly: hai perfettamente ragione. Non basterebbero tutti i post del mondo per far comprendere appieno questa professione. Però è un inizio e speriamo che qualcosa sia arrivato ai non addetti ai lavori :-))

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  4. Ma che bello questo articolo!! Molto interessante, questa professione e'cosi affascinante!!
    Laura@RicevereconStile

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